Installazione sonora, 66 x 39, 2018
CONCEPT
Il collettivo di artisti Machina Imaginis presenta la Green Machine, realizzata a partire dall’involucro di una macchina riciclata che è stata ripescata dalla spazzatura. Sono stati catturati in essa i suoni della natura, degli animali e delle risate allegre di un bambino, accessibili premendo un pulsante, forse per i posteri che purtroppo non conosceranno più questi suoni nella vita reale. Il suo verde coincide casualmente con il titolo di questa mostra, ma è in netto contrasto con l’esistenza della macchina: c’è una dicotomia tra macchina e natura che il mondo deve superare, perché solo allora potranno essere accessibili nuove risorse.
Questo sarà il compito e il lavoro degli ingegneri.
La comunità degli artisti però può sicuramente stimolare il pensiero: natura vs. macchina si trasforma in natura + macchina, diventando macchina = arte o macchina = protezione della natura.
BIO
Machina Imaginis. Nate in Svizzera nel 2013, le macchine dell’immaginazione sono ora create dal collettivo di artisti Machina Imaginis di St. Gallen e Zürich, composto da Jonathan Owadja (design), Marie Malou (suono) e Marcel Siegwart (tecnologia). Il vero artista è lo spettatore, che conduce e controlla la macchina, facendo nascere l’opera d’arte da questa interazione. Il collettivo vince due premi d’arte nel 2020, il Werbeitrag di St. Gallen e il premio NICE Price a Paratissima Bologna 2020.