"Io canto il corpo elettrico" - Poesia e Tecnologia

a cura di Peppino Ortoleva

Stando alle rappresentazioni più diffuse, la poesia e la tecnologia vivrebbero in universi diversi e paralleli: l’una sarebbe tutta anima l’altra tutta concretezza; l’una parlerebbe soprattutto alla vita emotiva l’altra alle abilità pratiche. Se è vero che in generale si tende a contrapporre la tecnica alla cultura, per quel particolare (e oggi relativamente marginale) campo della vita culturale che è la poesia l’opposizione al mondo della tecnica rischia di apparire ancora più netta.

Eppure fin dall’antichità classica i grandi autori hanno dedicato versi indimenticabili alle attività produttive degli esseri umani, hanno dimostrato quanto il verso poetico fosse capace di coglierne i suoni e i ritmi, l’aspetto sensoriale e perfino sensuale; e insieme hanno fatto sentire il risuonare delle più diverse tecniche nelle esperienze di vita, in quelle di chi le praticava e anche della società nel suo insieme. E’ stato in realtà con la rivoluzione industriale che si è affermata l’idea, o l’ideologia, di una separazione totale e inevitabile tra l’arte, intesa come un’attività senza scopo se non la bellezza, e la tecnologia, intesa come un insieme di strumenti prima di tutto utili. Ma anche nell’Ottocento e nel Novecento molti poeti, alcuni celebri altri (spesso ingiustamente) considerati minori hanno cercato di avvicinarsi, con le loro risorse di immaginazione e di costruzione, ad aspetti della tecnologia che possono sfuggire ai discorsi esclusivamente pratici. Ascoltarli e leggerli ci guida a intuire la bellezza possibile delle tecniche e anche a coglierne aspetti inattesi.

“Io canto il corpo elettrico” (da un celebre componimento di Walt Whitman) è parte della Biennale Tecnologia 2020: tre momenti distesi lungo i tre giorni dal 13 al 15 novembre. Linda Messerklinger e Ivan Alovisio leggeranno versi da Omero agli autori italiani contemporanei, introdotti da Peppino Ortoleva, uno studioso da sempre all’incrocio tra saperi umanistici e saperi tecnici.

I. Gli umani e le tecnicheEsiodo, da Le opere e i giorni; Ciro di Pers, L’orologio da rote; Filippo Tommaso Marinetti, All’automobile da corsa; Ada Negri, L’uomo e la macchina; Carlo Porta, Stavan le genti stupide ed intente.

II. Strumenti di guerraOmero, da Iliade, canto XVIII; Ludovico Ariosto, da Orlando furioso, canto IX; Torquato Tasso, da Gerusalemme liberata, canto XI; Giuseppe Ungaretti, In dormiveglia; Clemente Rebora, frammento.

III. Vivere con la tecnicaVirgilio, da Georgiche, libro IV; Dante, dalla Divina Commedia, Inferno, canto XXI; Giosue Carducci, da Alla stazione in una mattina d’autunno; Eugenio Montale, Addii, fischi nel buio, cenni, tosse; Vittorio Sereni, Una visita in fabbrica; Mario Lodi, Nell’officina; Valerio Magrelli, Codice a barre.


Cibernetica e Umanesimo - Il pensiero digitale in Italia nello specchio della Rai

a cura di Rai Teche

di e con Simone Arcagni

rai teche

Rai Teche partecipa a Biennale Tecnologia con un video che racconta l’avvicinamento dell’arte, della letteratura, della musica e del cinema alla scienza e all’informatica nella prima era digitale in Italia.

Negli anni Sessanta, in Italia iniziano a circolare termini come cibernetica e calcolatore elettronico. Parole ancora dal vago sapore fantascientifico, ma che spingono molti artisti e intellettuali a iniziare un percorso di avvicinamento e di collaborazione con la scienza e l’informatica.

Ne parla Simone Arcagni, professore di Cinema, Media e Nuove Tecnologie dell’Università di Palermo, attraverso una panoramica storica di questo percorso iniziato nei primissimi anni Sessanta, quando in Italia cominciano a circolare termini come cibernetica e calcolatore elettronico, parole ancora dal vago sapore fantascientifico, ma che spingono molti artisti e intellettuali a iniziare a considerare la scienza e l’informatica nel loro processo creativo.

Il racconto prosegue attraverso le immagini del ricco repertorio Rai che testimoniano il lavoro di alcuni importanti personaggi come Italo Calvino, Luciano Berio, Primo Levi, Michelangelo Antonioni, Paolo Rosa e Antonio Caronia fino ad arrivare agli hacker degli anni Ottanta. Il video è stato realizzato da Rai Teche in collaborazione con il Centro di Produzione Rai di Torino ed è girato al Museo della Radio e della Televisione Rai.

Il video è disponibile sul sito internet di Rai Teche a questo link


Pillole di Tecnologia

a cura dei dottorandi del Politecnico di Torino

I dottorandi sono i protagonisti più giovani della ricerca universitaria. In queste brevi “Pillole di Tecnologia” gli studenti della Scuola di Dottorato del Politecnico di Torino presentano al pubblico i contenuti dei loro innovativi progetti di ricerca.

  • La superficie terrestre vista dai droni, Elena Belcore, Dottorato in Urban and Regional Development

  • Robotica di servizio, Andrea Botta, dottorato in Ingegneria meccanica

  • Servizi ecosistemici, Francesco Busca, dottorato in Ingegneria civile e ambientale

  • Simbiosi industriale, Claudio Castiglione, dottorato in Gestione, produzione e design

  • La levitazione magnetica di Hyperloop, Salvatore Circosta, dottorato in Ingegneria meccanica

  • Materiali a cambiamento di fase, Alessandro Colangelo, dottorato in Energetica

  • Intelligenza artificiale per i beni culturali, Francesca Condorelli, dottorato in Beni architettonici e paesaggistico

  • Valorizzare i rifiuti organici, Francesca Demichelis, dottorato in Ingegneria chimica

  • Città ed Economia Circolare, Chiara Genta, dottorato in Urban and Regional Development

  • Bioingegneria e rigenerazione cardiaca, Camilla Paoletti, dottorato in Bioingegneria e scienze medico-chirurgiche

  • Personalizzare le terapie, Davide Giuseppe Ribaldone, dottorato in Bioingegneria e scienze medico-chirurgiche

  • Imaging a microonde, Marco Ricci, dottorato in Ingegneria elettrica, elettronica e delle comunicazioni

  • ‘Rifiuti Zero’ … ma quante risorse?, Sofia Russo, dottorato in Energetica

Si ringraziano per la collaborazione alla realizzazione delle "Pillole di Tecnologia" la Scuola di Dottorato del Politecnico di Torino e Alessandra Buffa, dottoranda in Urban and Regional Development.

Le Pillole di Tecnologia sono disponibili a questo link