(1988, Italia)

 

CONCEPT

Con una macchina fotografica, computer, casse audio, proiettore, lenti, pannelli luminosi, posso lavorare ai miei film, registrare le mie animazioni, posso vederli e vedere quelli degli altri. Possiamo fare molte cose con la tecnologia, possiamo purificare l’acqua, produrre cibo sintetico, possiamo anche impollinare le piante. 

È necessario però combinare la tecnologia con la natura se vogliamo vivere in un mondo libero e democratico in cui cibo, acqua, energia siano salutari e a disposizione di ognuno, così come in natura.

A parte i buoni propositi questo mi sembra lontano e la vita in questa condizione mi sembra piena di compromessi in cui il più delle volte chiudiamo gli occhi per non vedere le vere implicazioni di ciò che facciamo, consumiamo e produciamo.

Quest’animazione è la rielaborazione del filmato dell’abbraccio tra un uomo e un tacchino, immagine che ha girato molto sul web. Stabilisce una connessione tra l’uomo e la natura e rompe gli schemi abituali, siamo soliti vedere abbracci con cani, gatti ma non con un animale da cortile destinato ad essere cucinato.

É un’immagine molto forte che ci mette davanti alle teorie dello specismo, alle tematiche dell’alimentazione e alle possibili evoluzioni del pianeta e alla nostra posizione in questo mondo.

È anche un’immagine carica di affetto, sentimento che dovrebbe essere presente nel momento in cui pensiamo a come salvaguardare la natura, la biodiversità e a come possiamo produrre energia e innescare meccanismi di libertà e non di supremazia.

 

BIO

Giulia Savorani (Ivrea, 1988) ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera, alla Scuola Civica di Cinema di Milano e all’Università Iuav di Venezia. Il suo lavoro è caratterizzato dalla sperimentazione e dall’accostamento di tecnologie digitali e analogiche, in particolare video digitali, film d’archivio, pellicola e animazione nelle sue varie tecniche. Nella sua pratica, media e linguaggi diversi – film, animazione, installazione, suono, pittura, scultura, tecnologie analogiche e digitali – vengono utilizzati per riflettere sulle dinamiche impositive delle relazioni intime e sociali. La stessa pratica artistica diventa luogo per un processo di apprendimento in cui vengono sondati i rapporti psichici costantemente attivati.

Negli ultimi anni ha presentato i suoi film e le sue installazioni durante Short Movie Club Film Festival Minsk Bielorussia, Biennale IKSV Istanbul, Macro Asilo Roma, Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, Filmmaker Festival Milano.