Per un confronto acceso fra saperi locali e globali. L’opportunità delle aree interne

Una delle cause primarie delle disuguaglianze, ben prima della pandemia, è la concentrazione del controllo sui saperi. Un indirizzo preso dalla trasformazione tecnologica, frutto di scelte politiche e della rinuncia al governo pubblico della complessità. La ripresa di attenzione per le aree interne e “rugose” del Paese è l’occasione per un confronto paritario e acceso fra saperi, sentimenti e interessi “incorporati” nei territori ed “esterni”, con l’obiettivo la giustizia sociale.

 

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Quali tecnologie per le terre alte? Progettare il territorio in un Paese “rugoso”

“Se il mare, alzandosi di pochi metri, ricoprisse quel golfo di terra che è la valla padana, l’Italia sarebbe una sola e grande montagna”. Così scriveva nel 1919 Meuccio Ruini in “La montagna in guerra e dopo la guerra”. Se letto attraverso questa potente immagine, l’intero Paese appare come il mosaico di una geografia di sistemi territoriali rugosi, che chiamano in causa il ruolo di tecnologie, competenze e infrastrutture curvate sulle specificità dei contesti.

 

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