Thinking Blue

La tecnologia è al servizio dell’umanità e della natura: dobbiamo assicurarci che l’innovazione contribuisca al bene comune, rispondendo ai nostri bisogni. Tuttavia la tecnologia è stata a lungo strumento per incrementare efficienza, produttività, celerità e massa; raramente ha contribuito alla sicurezza di tutti. Per il fondatore della Blue Economy dobbiamo pensare un ambiente in cui scienza, economia, tecnologia e sostenibilità puntino ad un impegno condiviso in direzione della resilienza.

 

Design, innovazione e tecnologia per la sostenibilità: una prospettiva africana / Design, innovation and technology for sustainability: an African perspective

Una persona su otto vive in Africa, continente che ospita la più vasta percentuale di giovani. Mentre gli Africani costruiscono un ambiente socio-culturale emergente e dinamico, aumentano le domande sul loro impegno per un futuro sostenibile. Approfondiamo le applicazioni della sostenibilità alle diverse realtà economiche, sociali, tecnologiche ed ecologiche, ricercando le aspirazioni collettive di un continente che aspira ad allinearsi col resto nel mondo.

 

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CO2: da rischio a risorsa

Sfide come cambiamento climatico, esaurimento delle risorse e impetuoso sviluppo di vaste aree del pianeta si affrontano con un approccio integrato, multidisciplinare e umanistico. Nuove tecnologie sfruttano il riciclo della CO2 per produrre materiali essenziali e di alto valore, ispirandosi ai processi naturali. Quali sono le implicazioni legislative, ambientali e sanitarie di questa rivoluzione nell’economia e nella società?

 

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Laboratorio Africa e il futuro dell'umanità

In Africa sono più evidenti le transizioni economiche, sociali e tecnologiche che stanno attraversando il pianeta. È pertanto la fonte da cui attingere per comprendere il rapporto tra l’uomo e la natura, la tecnologia e la società, le sfide che dobbiamo affrontare per ridisegnare il futuro dell’umanità. L’Africa, con le sue fragilità e ricchezze, ci invita a dialogare sul futuro e sulle mutue opportunità che potranno nascere dalla condivisione di conoscenza, tecnologia, risorse, sviluppo e idee per i giovani e l’ambiente.

 

Ma bada ben che sia fatto di Moplen. Splendori, miserie e nuova vita della plastica

Negli anni ’50 la plastica era prodotto salvifico e a cantarne le lodi non erano solo i siparietti pubblicitari di Gino Bramieri: intellettuali di calibro di Raymond Queneau e registi come Alain Resnais ne celebravano le virtù. Oggi pare divenuta materia demoniaca. Quali orizzonti si aprono per una plastica non inquinante? Quali trasformazioni saranno richieste nel nostro modo di vivere e di consumare?

 

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Piattaforme digitali, lavoro e ambiente

L'economia digitale, esplosa sul finire del XX secolo e diffusasi a macchia d'olio negli ultimi vent'anni, portava con sé la prospettiva dell'affrancamento dal lavoro manuale e della dematerializzazione dei processi produttivi. Le lotte degli "schiavi del clic" e quelle per la giustizia climatica ne hanno individuato il carattere ideologico. Come mettere a punto un orizzonte strategico-culturale che sappia articolare la risoluzione delle diseguaglianze e la protezione ambientale?

 

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Una buona tecnologia per una buona agricoltura

L’agricoltura occidentale degli ultimi settant’anni è un settore produttivo tra i più voraci. Il bisogno di porzioni sempre più ampie di terre coltivabili, lavorate grazie a una meccanizzazione sempre più spinta e nutrite da molecole sempre più raffinate, ha prodotto in molti paesi un esaurimento ormai conclamato della fertilità del suolo. Chi fa agricoltura si interroga su come ritrovare la loro vitalità perduta. Può la tecnologia offrire soluzioni e guidare la transizione verso un’agricoltura più pulita?

 

La rigenerazione che parte dal suolo

Il suolo è una risorsa non rinnovabile centrale per la vita sulla Terra. Il suo degrado minaccia l’umanità e i cambiamenti climatici possono accelerare questo processo con grave impatto ambientale, economico e sociale. Novamont, Politecnico di Torino, Università di Bologna e Coldiretti hanno creato Re Soil Foundation per promuovere ricerca scientifica, trasferimento tecnologico, formazione e divulgazione, per tutelare la salute del suolo, la qualità della vita e la decarbonizzazione del nostro sistema.

 

Il riscaldamento globale. La tecnologia ci salverà?

L’attuale tipo di sviluppo produce cambiamenti climatici su scala planetaria. Il riscaldamento globale ha tra le conseguenze più note: desertificazione, erosioni di zone costiere, fusione dei ghiacciai, scomparsa della biodiversità. Tali cambiamenti possono ripercuotersi sulla specie umana, trasformandola. In chiave evolutiva, il climate change può essere quindi interpretato come un processo di “costruzione di nicchia”, e in tale scenario l’innovazione tecnologica gioca un ruolo cruciale.

 

Salute nel presente, salute nel futuro

Cambiamento climatico, fenomeni migratori, crisi economica e industrializzazione della produzione alimentare sono parametri chiave per valutare lo stato di benessere di un individuo o di una popolazione. La drammatica cronaca di questo 2020, legata alla pandemia di Covid, ce lo dimostra: nel mondo globalizzato salute e malattia stanno cambiando, investendo anche la sostenibilità ambientale. Come raccontare la salute globale oggi?

 

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